Chiesa parrocchiale di S. Ippolito a Glisente
S. Ippolito, martire guerriero del III secolo, viene festeggiato il 13 di agosto in frazione Glisente, tranquilla località che dista sei chilometri dal centro del paese, essendo uno degli agglomerati castellettesi più periferici. I Visconti d’Aragona furono feudatari del piccolo borgo per lungo tempo.
Le origini di questo luogo di culto sono antiche.
La chiesa si presenta con una pianta molto semplice. L’interno è formato da un’unica navata di modeste dimensioni; il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto allo spazio riservato ai fedeli. La struttura è stata in parte purtroppo alterata nel corso dei secoli.
In un documento risalente al 1728 è presente una descrizione dell’edificio. L’oratorio è formato da una navata, due sono i sepolcri situati all’interno; due le porte di accesso: una sulla facciata e una a mezzogiorno. Sul lato destro del presbiterio una porta immette alla sacrestia. Nell’altare è presente la pietra sacra secondo le prescrizioni ed esso è rialzato tramite due gradini di serizzo; il tabernacolo è in legno, così pure le balaustre. Dietro l’altare è posto un quadro raffigurante la Madonna con il Bambino in braccio, con ai lati S. Ippolito e S. Domenico. Vengono inoltre elencati gli arredi e le suppellettili presenti in sacrestia.
Sulle pareti interne della chiesa, sono presenti interessanti affreschi risalenti al XVI secolo e conservati in ottimo stato di lettura. Sulla parete sinistra quello raffigurante S. Sebastiano; su quella di destra: S. Rocco, S. Ippolito, S. Pietro, S. Bartolomeo, S. Agnese e la Vergine che allatta il Bambino. Questi affreschi sono datati 1523. Accanto alla porta d’ingresso S. Antonio abate e S. Eligio.
All’esterno, sulla facciata principale, sono ormai alterati gli affreschi che risultano di difficile lettura: sulla destra, Madonna in trono con Gesù Infante accanto a due santi con in mano, uno il pastorale, l’altro un libro e una bandiera. Sulla sinistra, una figura femminile con due bambini, ritenuta S. Liberata, S. Rocco e un altro santo non individuabile.
Il campanile è posto sul lato sinistro dell’edificio e nella cella campanaria sono inserite tre campane che scandiscono i richiami delle celebrazioni.
La chiesa di Glisente diviene parrocchia indipendente il 31 maggio 1959. Fino al riordino dei confini parrocchiali, avvenuto nel 1975, il territorio comprendeva le frazioni di Glisente, Verbanella e Campagnola (nel comune di Borgo Ticino), e contava 300 abitanti circa. In quell’anno la frazione Campagnola è ritornata alla parrocchia di Borgo Ticino, mentre Cicognola è passata da quella di S. Antonio abate a quella di S. Ippolito.
Per approfondimenti:
S. Della Sala, Mille anni di storia e fede a Castelletto Sopra Ticino. Le chiese e le tradizioni, Novara 2006.
M. Rancan, Piccoli tesori. Testimonianze di arte e di fede a Castelletto Sopra Ticino, Comignago 2003.
Le origini di questo luogo di culto sono antiche.
La chiesa si presenta con una pianta molto semplice. L’interno è formato da un’unica navata di modeste dimensioni; il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto allo spazio riservato ai fedeli. La struttura è stata in parte purtroppo alterata nel corso dei secoli.
In un documento risalente al 1728 è presente una descrizione dell’edificio. L’oratorio è formato da una navata, due sono i sepolcri situati all’interno; due le porte di accesso: una sulla facciata e una a mezzogiorno. Sul lato destro del presbiterio una porta immette alla sacrestia. Nell’altare è presente la pietra sacra secondo le prescrizioni ed esso è rialzato tramite due gradini di serizzo; il tabernacolo è in legno, così pure le balaustre. Dietro l’altare è posto un quadro raffigurante la Madonna con il Bambino in braccio, con ai lati S. Ippolito e S. Domenico. Vengono inoltre elencati gli arredi e le suppellettili presenti in sacrestia.
Sulle pareti interne della chiesa, sono presenti interessanti affreschi risalenti al XVI secolo e conservati in ottimo stato di lettura. Sulla parete sinistra quello raffigurante S. Sebastiano; su quella di destra: S. Rocco, S. Ippolito, S. Pietro, S. Bartolomeo, S. Agnese e la Vergine che allatta il Bambino. Questi affreschi sono datati 1523. Accanto alla porta d’ingresso S. Antonio abate e S. Eligio.
All’esterno, sulla facciata principale, sono ormai alterati gli affreschi che risultano di difficile lettura: sulla destra, Madonna in trono con Gesù Infante accanto a due santi con in mano, uno il pastorale, l’altro un libro e una bandiera. Sulla sinistra, una figura femminile con due bambini, ritenuta S. Liberata, S. Rocco e un altro santo non individuabile.
Il campanile è posto sul lato sinistro dell’edificio e nella cella campanaria sono inserite tre campane che scandiscono i richiami delle celebrazioni.
La chiesa di Glisente diviene parrocchia indipendente il 31 maggio 1959. Fino al riordino dei confini parrocchiali, avvenuto nel 1975, il territorio comprendeva le frazioni di Glisente, Verbanella e Campagnola (nel comune di Borgo Ticino), e contava 300 abitanti circa. In quell’anno la frazione Campagnola è ritornata alla parrocchia di Borgo Ticino, mentre Cicognola è passata da quella di S. Antonio abate a quella di S. Ippolito.
Per approfondimenti:
S. Della Sala, Mille anni di storia e fede a Castelletto Sopra Ticino. Le chiese e le tradizioni, Novara 2006.
M. Rancan, Piccoli tesori. Testimonianze di arte e di fede a Castelletto Sopra Ticino, Comignago 2003.